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Storia

L’RS 250 e quel pazzo viaggio Noale – Sicilia del ‘94 per collaudarla

La storia del motociclismo è costellata di moto iconiche e leggendarie. Alcune devono la loro fama agli allori sportivi e alle gesta di grandi piloti, altre invece sono diventate miti quotidiani: oggetti del desiderio alla portata di tutti, poster appesi in camera da letto, nella speranza di riempire abbastanza il salvadanaio da trasformarli in realtà. Pochi esemplari, però, possiedono l’essenza di queste due categorie, e l’Aprilia RS 250 è la regina di questa ristretta cerchia.

Abbiamo già parlato di questa icona degli anni ‘90 qui sulla community in un precedente articolo. Ciò che invece raccontiamo oggi è un aneddoto, un dietro le quinte, uno scorcio su di un’altra era Aprilia e sull’atmosfera che vi si respirava, sull’alchimia di passione e ricerca tecnologica che portarono alla nascita e al successo della RS 250.

È l’inverno del 1994, dopo lunghi mesi di lavoro e di sviluppo Aprilia è pronta a presentare l’arma 2 tempi quarto di litro con cui fare la guerra ai marchi giapponesi, non più solo durante i GP ma anche sui mercati mondiali. La prospettiva è altrettanto vittoriosa, la “zanzara” di Noale è una scheggia: la ciclistica è solida e affilata, la frenata da vera sportiva, e il propulsore di derivazione Suzuki è stato oggetto di un lavoro attento e approfondito, la coppia infatti è maggiore, così come i cavalli agli alti regimi.

Non manca nulla, è pronta anche la preserie con livrea Replica Reggiani. Dopo quasi un anno di collaudi l’affidabilità dell’RS 250 è assodata; anzi, tanto si è comportata bene che i collaudatori vogliono sottoporla ad una sfida finale, un test “estremo”, quasi più da “tourer” che da sportiva stradale: tanti km da fare in pochi giorni, questo è il piano. Ma siamo a dicembre, nei dintorni di Noale la temperatura è di poco sopra lo zero, le strade sono sporche e ghiacciate… dove andare? Facile: perché non verso il caldo della Sicilia? …

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